Passa ai contenuti principali

A CAVAL DONATO… - Mercoledì 26 Gennaio 2022


“Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole” (cfr Fonti Francescane, 43). Il monito che san Francesco rivolgeva ai suoi frati ci ricorda che la testimonianza cristiana si compie, prima di tutto, attraverso uno stile una vita coerente. 

Quelli che Gesù sceglie e invia davanti a sé non sono, infatti, maestri di sapienza o di eloquenza, ma testimoni credibili (convinti e convincenti) della misericordia del Padre, capaci di narrare con la propria vita che “solo l’amore salva”. Sono coloro i quali hanno preferito la fraternità all’egoismo, la mitezza alla violenza, l’umiltà all’orgoglio.

L’annuncio del Vangelo passa attraverso il loro farsi compagni di viaggio (e, perché no, anche di tavola) di uomini e donne che non restano passivi destinatari di un annuncio, ma diventano immediatamente protagonisti di questa storia di salvezza, attraverso lo stile semplice dell’accoglienza e della condivisione.

A chi ha orecchie per ascoltare e occhi per vedere appare chiaro che “la messe è abbondante”. Se tuttavia restano “pochi gli operai” significa che siamo stati incapaci di educare noi stessi e gli altri a riconoscere il bene che già abita la nostra storia. 

Siamo ancora troppo presi dalla tentazione di concentrarci su ciò che non abbiamo e recriminare per ciò che è venuto a mancare. Passiamo il tempo a lamentarci perché quello che ci viene offerto non è ciò che avremmo voluto.

Se da un lato (forse) abbiamo maturato una certa attitudine alla generosità, che ci consente di investire tempo ed energie nell’annuncio del Vangelo, tuttavia dobbiamo constatare che spesso ci fa difetto la gratuità.

Ci lasciamo spesso portare fuori strada dalla pretesa di voler scegliere la ricompensa che ci spetta, di decidere il tempo e le modalità in cui vivere la mietitura. Il Signore, invece, ci invita a “mangiare e bere di quello che ci viene offerto”, a gioire e rendere lode per quanto c’è.

Nessuna pretesa, allora, può trovare spazio nella vita di chi annuncia il Vangelo. Non è tanto il “cosa”  o il “quanto” viene offerto, ma è il “come” (lo stile fraterno della condivisione) che conferma l’efficacia della testimonianza.

______

Cosa vorresti da mangiare? 

Siamo andati al ristorante

Sembra non ti piaccia niente, 

eppure di cose ne hanno tante

MI PIACI -ALEX BRITTI

https://youtu.be/qe1gSaBcOzs


______

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9


In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».




Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Andare a tempo con il tempo - Venerdì 3 Settembre

Sono davvero strani i discepoli di Gesù... mentre tutti gli altri desiderano dare prova della propria virtù attraverso digiuni prolungati e altre pratiche religiose, cercano di farsi ammirare grazie ad un'osservanza scrupolosa (talvolta ossessiva) della legge, il loro comportamento sembra andare in tutt'altra direzione. Questa differenza lascia perplessi e, in certi casi, addirittura scandalizza.  Come mai i discepoli di Gesù non osservano una pratica che il loro stesso maestro considera importante, tant’è che nel dare ragione della difficoltà a scacciare certi demoni Egli stesso indica proprio il digiuno, insieme alla preghiera, come un’arma necessaria e imprescindibile? La questione, in effetti, è ben diversa dal semplice domandarsi se il digiuno sia una pratica utile oppure no. Bisognerebbe invece domandarsi quale sia veramente il tempo del digiuno o, meglio ancora, se in questo momento digiunare possa ad essere la risposta adeguata al tempo che stiamo vivendo.  "Verran

IL PREZZO DELLA FRATERNITÀ - Lunedì 31 Gennaio 2022

Niente da fare… hanno provato a tenerlo legato in tutti i modi, finanche con ceppi e catene, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Eppure quell’uomo posseduto da uno spirito impuro sembra rappresentare una minaccia più per se stesso che per gli altri. Ha la sua dimora tra le tombe e passa il tempo aggirandosi sui monti, urlando e sfogando la sua smisurata rabbia principalmente contro se stesso. Chissà che i Geraseni al vederlo non abbiano provato, in definitiva, più fastidio che paura. Di certo, non sembrano mostrare un reale interesse per la sua condizione. Non se ne curavano molto prima, visto che la loro vita continuava a scorrere senza particolari turbamenti. Non saranno capaci di gioire con lui dopo, quando finalmente verrà liberato dalla Legione che lo teneva schiavo. Quella gente sembra non avere a cuore nient’altro che i propri interessi. Immediatamente, infatti, manifestano un evidente risentimento nei confronti di Gesù, per il danno economico che hanno subito a causa della pe