Nulla sembrerebbe ormai poter arrestare la sua corsa. Il falegname di Nazaret, che per trent’anni pare avesse trascorso la maggior parte del suo tempo nel piccolo villaggio in cui era cresciuto, si ritrova ora ad attraversare i luoghi più disparati, mosso dall’esigenza ineludibile di far risuonare nel cuore di ogni uomo l’annuncio della salvezza.
Eppure, ovunque vada viene cercato e raggiunto. Gesù diventa una sorta di calamita, capace di attrarre tutti a sé. Accorrono dai luoghi più disparati; persone con culture, lingue e soprattutto storie profondamente diverse si mettono sulle sue tracce.
Una grande folla lo cerca perché ha “sentito quello che faceva” e, ora che lo ha trovato, può “vedere ciò che dice”. I gesti di Gesù sono eloquenti, capaci di comunicare un messaggio inequivocabile che narra la tenera cura di Dio per ogni creatura. Le sue parole sono sempre concrete, pienamente incarnate, capaci di dare forma alla vita perché dalla Vita stessa scaturiscono.
È questo l’aspetto di Gesù che attrae immediatamente l’attenzione di tutti. In lui ritroviamo quella profonda sintonia tra “chi è”, “cosa dice” e “ciò che fa” (tra essere, parlare e agire) che fatichiamo a scovare nel nostro mondo e finanche in noi stessi. Il suo parlare e il suo agire raccolgono, mente noi non facciamo altro che disperdere.
Di fronte all’incoerenza, il cuore dell’uomo rimane turbato; eppure in questa ambiguità spesso noi amiamo sguazzare, perché ci consente di avere un margine di manovra, di non giocarci mai del tutto, di non assumerci pienamente la responsabilità di prendere una posizione definitiva.
Il nostro agire è spesso inconsistente, il nostro parlare appare vuoto. Abbiamo bisogno di guardare a Gesù per imparare a dare corpo alle nostre parole e anima alle nostre azioni.
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Ti seguirei fino in capo al mondo
All'ultimo secondo
Volerei da te, da Milano
Fino a Hong Kong
Passando per Londra,
da Roma e fino a Bangkok
Cercando te
ROMA-BANGKOK - Baby K ft Giusy Ferreri
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+ Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,7-12
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
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