Urla più forte che può, urla tutta la sua rabbia quell'uomo che si porta dentro un esercito di emozioni contrastanti, che sta vivendo un conflitto interiore devastante, di cui egli stesso è la prima vittima. Lui che non aveva trovato accoglienza nei luoghi della vita, tra i suoi concittadini, era finito a dimorare tra le tombe, come fosse già morto. Avevano cercato di tenerlo legato, avevano provato ad anestetizzare tutto quel dolore, ma non c'era stato verso. Né ceppi, né catene erano in grado di trattenerlo. L'amore però mette fine al suo tormento. Gesù gli fa comprendere che c'è posto anche per lui in quel mondo che sembra fatto soltanto per chi segue il pensiero dominante, per chi si conforma alla massa, per chi è funzionale alle logiche di un'economia malata che ha a cuore solo il guadagno e dimentica le persone. Gli rivela che essere diverso non vuol dire necessariamente essere un nemico. Ora può tornare a casa, dai suoi, ora può tornare a vivere. ____________