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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Acqua stagnante o fonte viva - Lunedì 1 Marzo

Dare e avere. Sembrerebbero due verbi in antitesi, due stili di vita contrapposti. Sarebbe bello donare sempre, ma quando siamo noi a sperimentare il bisogno, le paure prendono il sopravvento e cadiamo nella tentazione di chiudere i rubinetti.  Siamo diventati accumulatori seriali di cose inutili, che spesso non ricordiamo neanche più di possedere. Anche il nostro cuore è spesso strapieno di emozioni ed esperienze, accatastate una sull'altra in maniera confusa, tanto da renderlo spesso un luogo inospitale. Rischiamo di diventare cisterne di acqua stagnante, dove proliferano i batteri, mentre potremmo essere fiumi d'aqua viva che scorrono impetuosi, per bagnare le arsure di questa umanità.  A noi spetta scegliere: possiamo aprire il cuore e le mani per lasciar fluire vita, misericordia, amore, perdono. Oppure possiamo continuare a stringere i pugni per afferrare ciò che vogliamo, trattenere ciò che crediamo ci appartenga e fare a cazzotti con il mondo intero che sembra non merit

Perché comincio dalla fine - II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)

  Volete sapere come va a finire questa storia oppure anche voi avete terrore degli spoiler e rifiutate ogni tipo di anticipazione? Siete divorati da una curiosità a cui non sapete resistere o pensate che conoscere in anticipo la conclusione di una vicenda vi toglierà il gusto di assaporarla attimo per attimo? Le rivelazioni sulla trama di film, fiction e romanzi sembrano essere diventate una sorta di incubo e, in alcuni casi, un vero e proprio strumento di ricatto. Non tutti gli spoiler, però, sono uguali. Ci sono quelli costruiti ad arte per aumentare in maniera esponenziale l’interesse dello spettatore o del lettore, e quelli invece che arrivano a tradimento e ti svelano ciò che accadrà. C’è chi li ritiene una sciagura (in fondo, il termine spoiler deriva da un verbo che significa proprio rovinare) e chi invece sostiene l’esatto contrario. Secondo alcuni, conoscere dettagli della trama prima di vedere un film o leggere un libro non cambierebbe affatto la percezione dell'oper

Il mio nemico amatissimo - Sabato 27 Febbraio

Quante delle nostre giornate sono un susseguirsi di scontri piuttosto che di incontri. Si passa da una battaglia all'altra, non conta se ne usciamo vincitori o sconfitti, quello che più importa è che tutto questo sembra inevitabile.  Ci siamo convinti che non dipenda da noi, che gli altri non ci lascino scelta. Come potremmo non opporci a chi non perde occasione per ferirci, per ostacolare i nostri progetti, per offendere la nostra dignità? Com'è possibile sopportare l'arroganza di chi vorrebbe toglierci ciò che ci spetta di diritto?  Sembra ci sia sempre un buon motivo per scendere in guerra e, soprattutto, pare non sia mai veramente colpa nostra. Semplicemente ci limitiamo a reagire, a rispondere agli attacchi altrui.  In realtà, non è così. Cercare mille giustificazioni non serve a nascondere la verità: noi abbiamo sempre la possibilità di scegliere. Possiamo decidere di deporre le armi, di abbandonare il campo di battaglia, di trasformare il nemico in fratello. Poco imp

Una giustizia sbilanciata - Venerdì 26 Febbraio

"Non è affatto giusto!". Quello che ci chiede Gesù sembra davvero irrealizzabile. Come fare a superare la giustizia di chi, come scribi e farisei, osserva in maniera quasi maniacale ogni regola e ogni precetto, di chi è irreprensibile di fronte alla legge? Perché proporci una meta così alta, quando conosce benissimo le nostre fragilità, quando le nostre incoerenze e le innumerevoli trasgressioni sono così evidenti?  Se ci viene chiesto di superare la giustizia di chi, almeno formalmente, rispetta tutte le regole è perché Gesù sa meglio di noi che osservare le norme non basta per compiere davvero il bene. "Fatta la legge, trovato l'inganno". I modi per agirare le regole sono tanti e in questo siamo diventati tutti molto esperti.  È necessario andare oltre. Non è questione di quantità. Non di tratta di perfezionare l'osservanza e ridurre al minimo le trasgressioni, fino ad azzerarle. È in gioco la qualità della nostra giustizia.  Siamo chiamati a mettere da pa

È aperto, entra! - Giovedì 25 Febbraio

Bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai. Un cristiano non può in alcun modo prescindere da quello che, lungi dall'essere semplicemente un impegno o un dovere, rappresenta invece un'esigenza imprescindibile.  Perseverare nella preghiera, però, non è affatto scontato. Siamo molto più abituati a desistere, a deporre le armi, a lamentarci per non aver ottenuto quanto richiesto dopo il primo tentativo andato a vuoto. Talvolta rischiamo addirittura di  sentirci già sconfitti in partenza, eppure nessuno smetterebbe mai di domandare il necessario a chi sa che può e vuole concederglielo.  Se a noi capita di gettare la spugna, forse significa che non crediamo che Dio possa donarci quanto chiediamo, oppure addirittura che Egli pur potendo non voglia farlo.  Le parole di Gesù vengono a rassicurarci: il Padre desidera dare cose buone a coloro che gliele chiedono.  La preghiera più vera e più efficace sarà allora proprio rimanere in questa relazione che dà forma e orienta ogni nostro des

Davanti ai nostri occhi - Mercoledì 24 Febbraio

Siamo alla continua ricerca di segnali e conferme che possano rassicurarci. Continuiamo a ripeterci che "la prudenza non è mai troppa", eppure spesso il nocciolo della questione sta da tutt'altra parte.  Talvolta semplicemente accampiamo scuse per evitare di doverci impegnare in scelte definitive, per paura di metterci in gioco fino in fondo. Altre, invece, ci mostriamo incapaci di vedere ciò che abbiamo davanti agli occhi. Rischiamo di dare continuamente tutto per scontato, di non attribuire il giusto valore a quanto è già presente nella nostra vita.  Accade allora di perderci nella ricerca ossessiva di chissà cosa, quando in realtà la risposta alle nostre domande è proprio lì dove siamo, tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci è già stato donato.  Il paradosso più grande è scoprire che invece qualcuno venuto "dagli estremi confini della terra" sa apprezzare quello di cui noi ormai non ci accorgiamo neanche più, e lo fa a tal punto da rivoluzionare la propria vita

Figli per sempre - Martedì 23 Febbraio

Quante parole affollano la nostra esistenza, parole vuote, parole false, parole pronunciate al solo scopo di convincere, ingannare, nascondere, ottenere qualcosa. Parole che usiamo per rappresentare agli altri e perfino a noi stessi una vita che non esiste.  Siamo diventati talmente abituati a farlo che quasi non ce ne accorgiamo. Pensiamo che anche Dio possa essere convinto, o addirittura raggirato, a forza di parole.  La perseveranza nella preghiera però, quella che ne garantisce l'autenticità e l'efficacia, non è attestata dalle molte parole, ma da un cuore costantemente proteso verso l'Altro, orientato verso Dio.  Ogni sospiro e ogni palpito sono rivolti a Lui non per cercare semplicemente di appagare dei bisogni, di ottenere quanto desiderato, ma perché non si riesce a immaginare se stessi al di fuori di quella relazione. Ogni desiderio, ogni progetto, ogni conquista ha valore soltanto in Lui e con Lui. Ecco perché la vera preghiera è quella dei figli.  Il "Padre

La scelta definitiva - Lunedì 22 Febbraio

"Mi posso fidare oppure no? ". Scegliere di fidarsi è sempre un esercizio pericoloso, perché ci espone al rischio dell'errore e della delusione. Per questo vorremmo essere certi di non sbagliare e avere tutte le garanzie possibili e immaginabili. Ma per quanto cerchiamo di valutare con attenzione, i dubbi non ci abbandonano mai. Invece Gesù sembra non avere incertezze: sceglie Pietro e decide di puntare tutto su di lui. Eppure conosce bene il suo cuore, sa che è abitato da contraddizioni e fragilità. Sa che troppo spesso si lascia prendere dall'impeto e per questo si metterà nei guai. Sa che è pieno di paure e che a volte scapperà via. Sa che è testardo e non sarà facile per lui imparare a lasciarsi guidare. Ci sarebbero infiniti motivi per non farlo, eppure la scelta di Gesù, quella definitiva, è proprio Pietro, il pescatore di Galilea. Su di lui e con lui sceglie di edificare la sua Chiesa, così come su di noi e con noi Gesù continua a scommettere ogni giorno per co

Lasciati spettinare dal vento - I DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)

  Non ho mai amato gli imprevisti, neanche quando giocavo a “Monopoli”. Quei cartoncini mi riservavano sempre grosse fregature: “andate in prigione direttamente e senza passare dal via”; “ fate 3 passi indietro (con tanti auguri)”; “avete tutti i vostri stabili da riparare: pagate 60 euro per ogni casa e 250 per ogni albergo”… E così tutte le migliori strategie che avevo elaborato per tentare di portare a casa la vittoria andavano a farsi benedire. Si, lo ammetto: non sono un tipo che ama lasciarsi sconvolgere i piani. Ero abituato a pianificare le mie giornate attimo per attimo, senza lasciare nulla al caso. Tutto doveva essere super-organizzato, preciso, impeccabile. Non amavo farmi trovare impreparato e ancora adesso provo ad evitare che accada. Ogni cosa di me spero possa essere o almeno sembrare in ordine, perfino i capelli. Vi faccio una confidenza: odio avere i capelli fuori posto, per questo li tengo sempre corti; odio quando qualcuno mi spettina, fosse anche il vento. Epp

Lascio vincere te - Sabato 20 Febbraio

Si dice che in amore vince chi fugge, che bisogna sempre trovare il modo per farsi desiderare.  In tanti hanno provato ad elaborare teoremi sull'amore, finanche a scrivere manuali di istruzioni, individuando le più svariate strategie utili a tenere in mano le redini di un rapporto.  Ma a Gesù sembra importare davvero poco di tutto questo. Egli ci mostra ancora una volta di non avere nessuna paura di giocare a perdere, di rimetterci di tasca propria, di continuare a lanciare ami, costruire ponti, tracciare sentieri che conducano fino a noi, anche quando sembriamo infinitamente distanti da Lui. Non ci sono trucchi, né inganni. L'unica regola in amore è donare tutto se stessi. In questo eterno gioco di seduzione, Dio sceglie di essere la parte debole, quella che gioca a carte scoperte. Si mette a rincorrere un'umanità che continua a mostrarsi sfuggente, a nascondersi tra le pieghe di un cuore malato, ormai diventato di pietra, a lasciarsi ingannare da chi promette frammenti di

Perché lo fai? - Venerdì 19 Febbraio

"Lo faccio o non lo faccio?". In fondo, "si è sempre fatto così!". Quante cose si compiono per dovere o per imitazione, senza capirne il senso. Gesù insegna ai suoi discepoli una libertà interiore tanto profonda da spiazzare tutti coloro che osservano. I farisei e gli scribi restano indignati, i discepoli del Battista sono confusi.  Per chi è abituato semplicemente a osservare in maniera quasi automatica delle prescrizioni, risulta davvero troppo difficile comprendere: Gesù appare nient'altro che un trasgressore o, quanto meno, un provocatore. I suoi discepoli ricevono lo stesso trattamento. Stavolta almeno gli viene posta la domanda giusta: "perché lo fai?". La risposta di Gesù ci rivela che soltanto le motivazioni sono capaci da dare sostanza al nostro agire e valore anche alle opere buone.  Se hai chiaro il "perché", saprai anche comprendere il "se", il "come" e il "quando". Se non conosci la ragione di ciò ch

The winner is... - Giovedì 18 Febbraio

Vincere o perdere, assaporare il dolce gusto del trionfo o il sapore amaro della sconfitta. Sembra basti davvero poco per passare dall'entusiasmo alla rassegnazione, dalla gioia alla tristezza. Al contrario, ci risulta davvero difficile invertire la rotta e fare il percorso a ritroso: tornare a sperare dopo le tante delusioni, tornare a fidarsi dopo aver sperimentato il tradimento, tornare ad amare dopo essere stati feriti. In realtà più che difficile, è impegnativo. Chi gioca in difesa, chi guida con il freno a mano tirato, chi pesa ogni cosa col bilancino e aggiorna ossessivamente il registro delle entrate e delle uscite, chi non è disposto a rimetterci di tasca propria non può farcela. È destinato a veder appassire la propria vita prima ancora di fiorire.  Quando viviamo per noi stessi finiamo per sprecare la nostra esistenza. La vita si consuma un po' alla volta, senza neanche accorgercene. Pensando di guadagnare il mondo intero, di accumulare il più possibile, di evitare o

Chi vuoi che ti veda? - MERCOLEDĺ DELLE CENERI (Anno B)

  C'era una volta... una generazione cresciuta sentendosi ripetere con toni tutt'altro che rassicuranti: "Dio ti vede". E da lì il timore di venire osservato 24 ore su 24 (twenty-four-seven diremmo noi oggi), di essere sorpreso nei momenti più imbarazzanti ed essere "sgamato" ancor prima di provare a mettere le proverbiali dita nella marmellata.  Poi arrivarono il "Grande Fratello", l'occhio delle telecamere, i telefonini, internet, la globalizzazione e i social network. E la consapevolezza di essere "osservati" da qualcuno è cresciuta di pari passo con il desiderio di mostrarsi a tutti i costi. "Se non appari, non esisti!". Come erano lontani ormai i tempi in cui la protagonista di Albachiara, il capolavoro di Vasco Rossi, si vestiva svogliatamente e cercava di non mettere nulla che potesse attirare attenzione, neanche un particolare per farsi guardare. Negli anni dell'università, nonostante percorressi a passo rapi

Attenti al lievito! - Martedì 16 Febbraio

Ancora una volta i discepoli si trovano a dover fare i conti con la propria inadeguatezza. Che sia a causa di una distrazione o per una qualsiasi altra ragione, ciò di cui dispongono sembra non bastare mai. Immediatamente la preoccupazione lì assale e lì confonde. Sono con il Maestro, ma si sentono persi.  Che cosa fare, allora, quando quello che si ha tra le mani appare davvero troppo poco? Come provare a fuggire dall'insicurezza e mettere in salvo la propria vita? Come i discepoli, ci ritroviamo con il cuore indurito, incapaci di comprendere. La tentazione può essere quella di ricorrere al lievito dei farisei o a quello di Erode. Di provare a soddisfare i nostri bisogni e saziare la nostra fame scegliendo di assumere logiche tristemente dis-umane. Gesù ci invita ancora una volta a non lasciarci ingannare: "fate attenzione!". L'unica strada che ci libera dalle paure è fare memoria della misericordia di Dio che abbiamo più volte sperimentato. La nostra povertà si rive

Il prezzo della fiducia - Lunedì 15 Febbraio

Quanto costa la fiducia? Difficile trovarla a buon mercato o acquistarla in saldo. Più passa il tempo, più sembra diventare merce rarissima.  Qualcuno amava ripetere: "a pensar male si fa peccato, ma...". Ecco, noi siamo diventati proprio gente del "ma" e del "se". Siamo animati da mille dubbi, da infiniti sospetti. Mettiamo in discussione ogni certezza e così finiamo per vivere di insicurezze e di paure.  Continuiamo a ripeterci che non c'è nulla di male a procedere con i piedi di piombo, che non bisogna essere ingenui, che di fregature ne abbiamo ricevute già troppe. In fondo, si tratta solo di chiedere un'altra conferma, e poi un'altra ancora.  Ma dietro questa apparente prudenza, non facciamo altro che nascondere l'incapacità a mettere in gioco la nostra vita per amore. Perché chi ama si fida e si affida.  Sospira profondamente Gesù. Cos'altro potrebbe fare di fronte a chi, ancora una volta, lo cerca solo per metterlo alla prova? A

Incontri inaspettati - VI DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (Anno B)

Una ferita, una piaga, una macchia… basta poco a scalfire l’immagine perfetta che ci siamo costruiti. Quando questo accade, quando non riusciamo più a nascondere la nostra miseria, anche chi ci era più vicino spesso scappa via e ci ritroviamo a camminare da soli per una strada lastricata di sogni infranti e delusioni, di fiori mai sbocciati. Pare non ci sia posto per noi da nessun’altra parte, restiamo lì a vagare tra rimpianti e sensi di colpa. Quel luogo di desolazione diventa la nostra casa, l’unica dove possiamo abitare, perché non ci sembra di non conoscere luoghi diversi da quello dei nostri fallimenti. Quanta ipocrisia! Tutti conoscono quel buio, ogni uomo ne fa esperienza.   Ma va bene finche si può nascondere, fin quando nessuno vede. Quando invece diventa palese, quando è scritto sulla tua pelle, nella tua carne, allora vieni messo alla porta, abbandonato da tutti. Lo sa bene il lebbroso del Vangelo. La sentenza per lui è già stata emessa: è escluso da tutto. La sua è u

Basta poco... che ce vó? - Sabato 13 Febbraio

La fragilità di ogni uomo e di ogni donna mi interpella; di fronte alla fame e alla sofferenza che attraversano la nostra storia mi trovo come davanti a un bivio. Come vorrei poter risolvere immediatamente tutti i problemi; come vorrei avere il necessario per soddisfare ogni richiesta. Ma quando questo non è possibile, cosa faccio? Preferisco congedare la folla, sperando che cerchi altrove una risposta ai propri bisogni, oppure decido di farmene carico? Gesù mi insegna la grammatica della cura; mi mostra che non è la quantità a sfamare, ma la prossimità, che non è mai poco ciò che ho quando, anziché trattenerlo per me stesso, scelgo di condividerlo.  “Li fa sedere”... perché il servizio non è una scelta occasionale, non può essere fatto di gesti sbrigativi e frettolosi, ma è uno stile paziente e delicato che segna tutta la vita del cristiano.  “Rende grazie”... per ricordarci che nulla ci appartiene e se abbiamo qualcosa è per donarlo a chi non ha.  “Portano via i pezzi avanzati”... pe

Inversione di marcia - Venerdì 12 Febbraio

Troppe volte viviamo di inizi pieni di entusiasmo e poi finiamo per perderci lungo la strada. Spesso, a causa di delusioni e incomprensioni, ostacoli e cadute, pensiamo che non valga la pena neanche provarci, che ogni tentativo sia inutile.  Tra false partenze e brusche frenate, finiamo per credere sia meglio ritirarci in buon ordine, rinchiuderci in noi stessi, tapparci orecchie e bocca.  Ci sentiamo ormai saturi di parole senza senso, di promesse infrante, di attese mai pienamente compiute. Siamo stanchi di narrare storie che sembrano sempre interrompersi sul più bello, e così finiamo per accontentarci di emettere suoni confusi che esprimono solo delusione, rabbia, malcontento. Gesù ci invita a cambiare rotta, ad invertire questa tendenza. Non è più tempo per restare chiusi a leccarsi le ferite, a contemplare tristemente fallimenti e delusioni.  Egli risana le nostre orecchie perché possano tornare ad ascoltare quella parola capace di ri-crearci; scioglie la nostra lingua perché di n

Ti offendi se ti offro le briciole? - Giovedì 11 Febbraio

Mentre noi continuiamo ad essere perennemente insoddisfatti e ci ostiniamo a fare i capricci perché vogliamo "o tutto o niente", pensando che quanto ci viene concesso non sia mai abbastanza, una straniera ci insegna, con la sua insistente sfrontatezza, che la salvezza è questione di briciole, non di grandi abbuffate.  Quella donna pagana sa bene che chi domanda non può avere la pretesa di decidere anche quale debba essere la risposta. Non si tratta banalmente di accontentarsi, ma di entrare in una logica nuova, di sperimentare che l'amore è fatto di piccole cose e si alimenta anche di ciò che appare minuscolo, addirittura insignificante.  È una questione di progressività: una briciola alla volta si può riuscire a saziare anche la fame più grande e si può imparare uno stile nuovo, cominciando a gustare anziché divorare.  La donna delle briciole ci aiuta finanche a comprendere che l'amore non conosce steccati e non ragiona per esclusione.  Lo stesso Gesù viene aiutato d

Sporcarsi le mani - Mercoledì 10 Febbraio

Dentro o fuori? Dove sono i pericoli maggiori per la nostra vita? Da cosa dobbiamo davvero difenderci e di cosa dobbiamo avere particolare cura?  In un tempo in cui viviamo nel costante timore del contagio, ci sembra di rivivere un po' l'esperienza dei bambini di qualche decennio fa, quelli che avevano il vestito della domenica e le scarpe buone. Quando li indossavi, sapevi benissimo che alcune cose ti erano precluse: non potevi correre per le campagne, né tirare due calci al pallone, non potevi far nulla che rischiasse di sporcare quell'immagine perfetta, quasi angelica.  Di quella esperienza, che custodiva in sé grandi valori e una notevole dose di buon senso, abbiamo conservato purtroppo solo la forma. Ormai ci interessa soltanto preservare la nostra immagine; stiamo ben attenti a non comprometterla in nessun modo. Ci teniamo ben lontani dalle situazioni che che rischiano di lasciarci addosso segni indelebili.  Chi ama davvero, però, non ha paura di compromettersi davver

Plotone di esecuzione - Martedì 9 Febbraio

Ci sono domande che esprimono attenzione e cura, che raccontano un desiderio reale di conoscere e comprendere; altre invece vengono poste solo con l'intento di metterci in difficoltà.  Avere gli occhi addosso di scribi e farisei non doveva essere certo un'esperienza piacevole. Erano lì pronti a puntare il dito contro tutti, a sparare sentenze, a fare l'elenco degli errori commessi da chiunque.  Neanche i discepoli vengono risparmiati, anche per loro il giudizio è piuttosto severo: sono trasgressori, non rispettano la tradizione!  Ma Gesù non tarda a svelare il loro inganno. Con la loro tradizione, hanno reso la legge qualcosa che opprime anziché liberare. Uno strumento di tortura che mortifica ciò che è propriamente umano, invece di esaltarlo.  Farisei e scribi non furono in grado di accogliere la provocazione del Maestro: i loro cuori restarono ostinati nel male.  Che non accada anche a noi di ritrovarci a guardare gli altri solo per giudicarli e per sottolinearne gli erro

Si accettano miracoli - Lunedì 8 Febbraio

Ancora una volta Gesù compie una traversata, costringe i discepoli a recarsi sull'altra riva del lago. Sembra volerci continuamente ricordare che siamo chiamati ad andare oltre i confini; che per essere suoi discepoli dobbiamo superare quegli steccati che abbiamo costruito per sentirci più sicuri, dobbiamo costruire ponti piuttosto che alzare barriere.  Appena sbarcato, gli vengono presentati uomini e donne che vivono una condizione di estrema fragilità. Potremmo avere la tentazione di pensare che quella gente cerchi Gesù soltanto per rispondere a un proprio bisogno, perché mossa dalla disperazione, dal desiderio di venire finalmente affrancata dal peso che la opprime. La loro ricerca non ci appare sincera, ma utilitaristica. Le loro richieste non ci sembrano mosse dall'amore, ma dalla necessità.  Eppure Gesù non si sottrae, si lascia toccare, sa cogliere anche in quella situazione una preziosa opportunità. Sa bene che nel momento della croce, della sofferenza, c'è la possi

Una ragione per allacciarsi le scarpe - Domenica 7 Febbraio

La sinagoga e la casa di Simone, i luoghi isolati come le strade affollate e i villaggi vicini: il cammino di Gesù sembra non conoscere sosta alcuna. Quando è ancora buio, all’alba, di giorno e poi alla sera: la sua giornata è davvero intensa. Certo che stargli dietro non doveva essere un’impresa da poco per quegli uomini che avevano lasciato tutto proprio per seguirlo. Lo marcano stretto, eppure il maestro riesce sempre in qualche modo a svincolarsi. All’improvviso si girano e non è più lì: sembra svanito nel nulla. Sono costretti a mettersi sulle sue tracce, ma Gesù non si nasconde, al contrario. Egli si lascia trovare. La giornata di Gesù è caratterizzata da un ritmo incalzante. Ai tempi distesi del un mondo antico, Gesù sostituisce una dinamicità tutta moderna. La passione per il Vangelo lo spinge a non lasciare inesplorato nessun sentiero, a non sprecare un solo istante. Eppure, c’è una profonda differenza   tra il nostro correre alla rinfusa, ritrovandoci ad essere perennemente