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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

Scacco al re - Sabato 31 Luglio

Come immaginare una condizione migliore? Quale ruolo potrebbe essere più desiderabile? Saremmo disposti a fare carte false pur di trovarci al posto di Erode e così essere il re, il capo, colui che, libero da ogni condizionamento, detta le regole del gioco e a cui tutti gli altri devono obbedienza.  Il vangelo però ci insegna che non sempre le cose stanno come sembra e scopriamo, così, che gli esperti di libertà sono altri. Gesù, più di chiunque altro, è stato un uomo profondamente libero. Non si è lasciato condizionare dalle attese dei suoi parenti (che erano arrivati a ritenerlo "fuori di sé"), né da quelle della folla (che, un istante dopo averlo osannato, era pronta a girargli le spalle quando le sue parole o i suoi atteggiamenti risultavano troppo duri ed esigenti). Non si è scoraggiato neanche di fronte all'ostilita dei capi del popolo, tanto meno davanti all'incomprensione e all'abbandono dei suoi stessi discepoli.  Ha vissuto da uomo libero anche Giovanni B

Estranei in casa propria - Venerdì 30 Luglio

Sentirsi stranieri nella propria patria, estranei in casa propria... deve essere sicuramente una delle sensazioni più faticose da vivere. Il peso del l'ostilità e del pregiudizio paiono insopportabili, non soltanto perché scopriamo di non essere riconosciuti lì dove ci dovremmo sentire in famiglia, oppure accolti lì dove ci hanno visto crescere, ferisce profondamente. Ciò che ci mette al tappeto è essere colpiti quando pensiamo di trovarci al sicuro, di essere tra amici.  È quando abbassi le difese che i colpi subiti fanno più male.  Non deve essere stato facile neanche per Gesù ritrovarsi a diventare motivo di scandalo per i suoi compaesani. E pensare che (se solo avesse voluto) nessuno più di Lui avrebbe potuto soddisfare le attese di quella gente che conosceva alla perfezione, come le proprie tasche. Nessun altro meglio di Gesù avrebbe potuto catalizzare e capitalizzare il loro consenso.  Ma Gesù sceglie un'altra strada, sa bene che è necessario andare in in tutt'altra d

Che razza di amico! - Giovedì 29 Luglio

Gli amici si vedono nel momento del bisogno e, proprio in quella circostanza, Gesù era venuto meno. Si trovava lontano, preso da altre faccende, mentre Lazzaro aveva iniziato a stare male; avvertito delle sue condizioni divenute critiche, aveva indugiato prima di mettersi in cammino; infine, si era presentato troppo tardi, quando ormai quel poveretto era da tre giorni nel sepolcro. "Se tu fossi stato qui...". Come non sentire nostre le parole di Marta? Come non condividere il suo rammarico. Noi per primi rischiamo continuamente di immaginare che l'amicizia con Gesù, il frequentarlo "abitualmente", rappresenti una sorta di parafulmine, che dovrebbe proteggerci dagli inconvenienti della vita. Da qui a leggere ogni disavventura, ogni sconfitta e sofferenza, come un segno dell'abbandono di Dio il passo è breve. «Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Altri avrebbero lasciato prevalere la rabbia, si sarebbero scagliati con vi

L'AZZARDO DELLA FEDE - Mercoledì 28 Luglio

Conviene scommettere, anzi bisogna farlo! Era così che Blaise Pascal si poneva di fronte al mistero di Dio. Se pure non possiamo avere una certezza di tipo matematico della sua esistenza, il filosofo francese riteneva che razionalmente, a conti fatti, valutando i pro e i contro, fosse conveniente compiere questo "azzardo" e iniziare o continuare (a seconda dei casi) a credere. Nel caso in cui la scommessa non andasse a buon fine, avremmo comunque vissuto una vita buona, virtuosa. Se invece quell'azzardo si rivelasse vincente, allora il premio sarebbe di gran lunga superiore a qualsiasi altro bene possibile e immaginabile in questa vita. Seguendo questo ragionamento, scommettere appare d'obbligo, resta tuttavia da capire quanto puntare, in che misura sia opportuno investire. Si perché, presi da dubbi e timori, frenati da innumerevoli resistenze, sembrano pochi quelli pronti a giocarsi il tutto per tutto. Molti altri considerano più rassicurante un'altra strategia:

Aspettare, per vederci chiaro - Martedì 27 Luglio

Un giorno il Maestro aveva consegnato ai suoi discepoli un importante criterio di discernimento: “Ogni albero si riconosce dal suo frutto” (Lc 6,44). Ma i frutti, si sa, vanno attesi, altrimenti si rischia di raccoglierli quando sono ancora acerbi e così finire per ritenere non commestibile ciò che, al tempo opportuno, sarebbe invece diventato squisito. Arriverà il tempo della raccolta, quando finalmente potremo vederci chiaro; ma per adesso ci vene chiesto di sospendere ogni giudizio per evitare di commettere errori irreparabili. Dio stesso non ha fretta di giudicare, lascerà crescere insieme il seme buono (i figli del Regno) e la zizzania (i figli del Maligno), perché nessuna possibilità di bene, seppur minima, venga sprecata.  Nella fretta di sbarazzarci dell'erba cattiva, infatti, potremmo correre il rischio di estirpare anche ciò che andrebbe, invece, preservato e custodito. E così, non di rado, la nostra impazienza provoca grossi danni e porta alla perdita di quel frutto che

Un linguaggio inaudito - Lunedì 26 Luglio

Gesù non parlava alle folle se non con parabole... e come poteva essere altrimenti? C'era da "proclamare cose nascoste fin dalla fondazione del mondo", da svelare quanto ancora non era stato compreso, da dischiudere un universo di significati rimasto inesplorato. A nulla sarebbe servito riproporre stili consueti, discorsi già sentiti milioni di volte, linguaggi a cui l'orecchio dei suoi uditori aveva ormai fatto l'abitudine. Se è vero che "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", è altrettanto evidente che spesso anche chi ascolta può aver affinato efficaci strategie per disinnescare la potenza di qualsivoglia argomentazione. È proprio per questo che Gesù sceglie tutt'altra strada. Per parlarci del regno dei cieli, non accenna neanche lontanamente a doveri, obblighi e imposizioni; non tira in ballo minacce e maledizioni. Ci parla, invece, della piccolezza di un seme che è chiamato a crescere per diventare casa accogliente per gli uccelli d

Un problema da risolvere - Domenica 25 Luglio

  Non c'è che dire, si sono proprio ficcati in un gran casino! Avere a che fare con tanta gente non è mai facile, ma di fronte a una folla stanca e affamata non si può certo stare sereni. E pensare che le premesse lasciavano presagire ben altro. Doveva essere una giornata trionfale quella, per Gesù ma anche per i suoi discepoli. Una grande folla li aveva seguiti, sospinta dall’entusiasmo per i segni che il Maestro compiva sugli infermi. Ma ora c’è un grosso problema da affrontare: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Non riuscire a dare una risposta, a trovare una soluzione adeguata, avrebbe significato rischiare di mandare all’aria in un colpo solo tutto ciò che di buono era stato fatto fino a quel momento. In fondo si sa, la gente ha poca memoria; si dimentica presto del bene ricevuto quando qualcosa non va secondo le proprie attese. Gesù, però, non è affatto preoccupato dalla possibilità di perdere consensi. Egli, “alzàti gli occhi, vide che una g

Una proposta indecente - Sabato 24 Luglio

"Spuntò anche la zizzania". Che rabbia! E pensare che tutto era stato predisposto nel migliore dei modi. Il campo era stato preparato con attenzione maniacale ed era stato scelto il seme migliore. Ma un nemico ci ha messo lo zampino e alla fine, nonostante tanta fatica, qualcosa è andato storto.  Che cosa fare, dunque? Come comportarci quando il male fa capolino nella nostra vita e spunta all'improvviso per infestare il campo dei nostri progetti e mettere in pericolo il futuro raccolto?  La proposta di Gesù è quasi "indecente", lascia di stucco e, per certi versi, scandalizza: "Lasciate che il grano e la zizzania crescano insieme fino alla mietitura". Un atteggiamento sorprendente, che contraddice l'istinto di scagliarsi immediatamente e con violenza contro il male che continuamente cerca di insinuarsi nella nostra vita.  Una scelta che profuma di infinita pazienza, di amorevole cura e, soprattutto, di fiducia incrollabile. Pazienza: la fretta, mai

Da zero a cento... in una vita intera! - Venerdì 23 Luglio

  Mentre noi ci ostiniamo a cercare di bruciare le tappe, per poter raggiungere il più in fretta possibile i traguardi che ci siamo prefissati, con l'illusoria pretesa di poterci poi accomodare per godere "in santa pace" dei risultati ottenuti, il Figlio dell’uomo, che "non ha dove posare il capo", ci apre ad una prospettiva completamente diversa, diametralmente opposta.  Gesù ci invita a "rimanere" in Lui per entrare in un dinamismo di crescita perenne e conversione continua. Il tralcio va potato, e non una volta soltanto, perché la sua capacità di portare frutto non si esaurisca, ma possa aumentare fino ad esprimersi in pienezza.  Nella prospettiva evangelica, quindi, la vita si rivela come una potatura continua, che va ad operare proprio lì dove si intravedono i segni di una fecondità, perchè il frutto sia sempre più abbondante. È il modo in cui si manifesta la cura di Dio per noi! Santa Brigida di Svezia, di cui oggi ricorre la festa liturgica, è s

Dimmi perché piangi! - Giovedì 22 Luglio

Le lacrime scendono, rigano il volto della Maddalena e ne annebbiano la vista. In quel mattino così diverso dagli altri, lo sgomento è tale da impedirle di riconoscere Gesù. Ma si sa, "non si vede bene che col cuore". E così, quando Egli la chiama per nome tutto improvvisamente diventa chiaro: "Rabbuní, maestro mio". Quante lacrime affiorano dai nostri occhi... non sempre però sono come quelle di Maria di Magdala. Spesso ci ritroviamo a piangere sul latte versato, viviamo (o meglio, moriamo) di rimpianti e nostalgie per ciò che è stato e ormai non è più, oppure per ciò che poteva essere e purtroppo non sarà mai. Quelle della Maddalena non sono lacrime di coccodrillo. Ella non può avere rimpianti, perché ha saputo riconoscere il passaggio di Dio nella propria vita. Maria era stata sicuramente capace di amare molto, perché aveva fatto un'esperienza intima e profonda della misericordia di Dio (cfr Lc 7,47). Il suo pianto esprime un amore sincero, forte e radicato p

Guardando il mare - Mercoledì 21 Luglio

Lungo le rive del mare di Galilea... è proprio lì che Gesù vive alcuni dei momenti più significativi della propria esistenza. È lì che passa, prega, insegna, incontra, osserva, guarisce, libera, chiama... È ancora lì che si reca per trovare uno spazio tutto suo, lì si ferma per concedersi qualche prezioso istante di riflessione. Si mette seduto e respira profondamente, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte, dove il cielo e il mare sembrano toccarsi, fino a confondersi l'uno con l'altro, l'uno nell'altro. È un vero e proprio esercizio dello spirito. Contemplando quell'immensa distesa d'acqua, la mente dilata la propria capacità di comprendere, mutano le prospettive, cambiano le proporzioni, i confini diventano più labili. Di fronte alla maestosità del mare, il cuore si accorge di tutta la sua piccolezza, eppure avverte chiaramente dentro di sé una sete di infinito, una nostalgia che niente in questo mondo potrà mai colmare del tutto. Il mare insegna a sogn

Chi è fuori è fuori - Martedì 20 Luglio

Dentro o fuori... non c'è un'alternativa. Nella vita non si può pretendere di restare in eterno sulla soglia, senza decidersi. La scelta, come è facile capire, non è affatto indifferente: muta la prospettiva, mutano le proporzioni, cambia radicalmente la possibilità di leggere e comprendere la realtà. Tuttavia, sappiamo bene che Dio ha ribadito la sua decisione di abdicare alla pretesa di porsi nel mezzo della scena, immobile, in attesa che tutto converga verso il centro. In Gesù Cristo si è fatto viandante, pellegrino per le strade del mondo, ha scelto di uscire fuori per andare in cerca di chi è smarrito. Ha voluto perciò allargare a tal punto l'orizzonte dell'appartenenza a sé, da trascinare tutti dentro, o quasi. Resta infatti la possibilità di auto-escludersi. Se in Dio la dicotomia dentro-fuori si risolve nella logica dell'inclusione incondizionata, Egli tuttavia non annulla la libertà dell'uomo di scegliere da che parte stare. Insomma: "chi è dentro

L'unico segno - Lunedì 19 Luglio

Come se non avessero già visto e sentito abbastanza... La richiesta di scribi e farisei rappresenta una vera doccia fredda per Gesù. Tutto quello che aveva fatto (le energie profuse per annunciare il Regno, i gesti di prossimità, di tenerezza e misericordia, i prodigi operati per liberare coloro che erano schiavi del male nel corpo e nello spirito...) sembra sia valso davvero a poco.  Di fronte ad una richiesta del genere, la risposta del Maestro non può che essere netta e decisa: nessun segno per loro! Non si tratta di una dichiarazione di resa di fronte all'ostinazione di chi lo contesta, tanto mento è la scelta di chi decide di tirare i remi in barca perché il gioco non vale la candela. Semplicemente non ci sono segni capaci di parlare a chi ha il cuore chiuso, a chi pretende soltanto di imporre agli altri i propri capricci e sottomette ogni cosa al soddisfacimento dei propri bisogni e interessi.  Dio non accetta di assecondare le assurde pretese di chi non desidera affatto cres

Passione e compassione - Domenica 18 Luglio

Testa bassa e padalare! Siamo ormai abituati a pensare che sia questo il modo più efficace per raggiungere i nostri obiettivi. E allora continuiamo a procedere spediti per la nostra strada senza guardare in faccia nessuno, anzi, finendo per considerare gli altri semplicemente come dei fastidiosi contrattempi, se non addirittura come ostacoli da agirare con destrezza per evitare che possano rallentare o impedire la realizzazione dei nostri progetti.  Al nostro modo di guardare il prossimo (superficiale, distratto e talvolta infastidito), Gesù contrappone uno sguardo completamente differente: appassionato e compassionevole. Noi riempiamo le nostre giornate di passioni effimere, che bruciano in fretta e si consumano senza lasciare null'altro che il retrogusto amaro della fatica e dell'amarezza. Viviamo di facili entusiasmi e di ancor più facili delusioni.  Il cuore di Dio, invece, è animato da una passione inesauribile: quella per ogni uomo e per ogni donna. Ecco spiegato il signi

Prendere le distanze - Sabato 17 Luglio

Ormai è chiaro, non tira una buona aria! Gesù lo ha capito e per questo motivo sceglie di allontanarsi. La sua però non è semplicemente una fuga motivata dal timore che stavolta si passi dalle parole ai fatti, che l'ostilità e le minacce dei farisei possano concretizzarsi.  La scelta di Gesù appare piuttosto come una presa di distanza, come la necessità di marcare una differenza che, per quanto possa sembrare già netta, chiede tuttavia di essere continuamente ribadita.  Egli rifiuta categoricamente di finire immischiato in polemiche inutili e sterili contrapposizioni. Non condivide l'atteggiamento di chi è incapace di aprirsi al dialogo e al confronto costruttivo, di coloro che si rifiutano di provare a comprendere chi non si conforma alla massa e preferiscono, invece, fargli guerra, risolvendo i problemi con arroganza, sotterfugi e violenze.  La scelta di Gesù, insomma, lungi dall'essere semplicemente "strategica", appare "essenziale" in quanto rivela c

Un giorno come tanti altri - Venerdì 16 Luglio

Era un giorno come tanti altri, un sabato qualunque... per i farisei nulla era cambiato. Chissà quante altre volte Gesù era già passato di lì, chissà quali parole aveva pronunciato, quanti gesti di misericordia e di tenerezza aveva compiuto.  Per alcuni era bastato anche solo uno sguardo del Maestro perché tutto cambiasse, per leggere la propria esistenza sotto una luce nuova. Per altri, invece, non c'era stato nulla da fare; i loro cuori pieni di orgoglio si erano mostrati impermeabili persino alla buona novella. Sembra paradossale, ma nel giorno dedicato al Signore non c'era più spazio per Lui, per accogliere uno stile differente che rendesse ragione del senso della norma e non soltanto della suo lettera. E così un gesto estremamente semplice e spontaneo, come quello compiuto dai discepoli, è sufficiente a suscitare un polverone di polemiche, perché contiene in sé una forza straordinaria.  Ciò che per i farisei resta soltanto una trasgressione della legge, diventa invece il s

Via la stanchezza! - Giovedì 15 Luglio

Di stanchezza ne abbiamo?  Mi risulta difficile immaginare qualcuno che possa dire di non conoscere la fatica, di non essersi mai sentito "stanco e oppresso". In questi periodi di grande caldo, poi, la nostra resistenza è messa a dura prova; anche i più allenati e pronti ad affrontare le prove della vita rischiano di avere qualche momento di cedimento. Gesù pare saperlo bene; Egli conosce le nostre fragilità e la nostra debolezza. È per questo che invita non soltanto qualcuno, ma proprio tutti, a trovare ristoro in lui: "venite a me, voi tutti...".  Eppure, non è affatto scontato che questo invito venga accolto; molti potrebbero lasciarlo cadere nel vuoto. In fondo è una condizione, quella della fatica e della stanchezza, che tocca tutti indistintamente. Insomma, "mal comune, mezzo gaudio"!  C'è chi si è ormai rassegnato a trascinarsi stancamente, un giorno dopo l'altro; tanti si accontentano di tirare il fiato per qualche istante prima di riprende

Maneggiare con cura - Mercoledì 14 Luglio

  "Rivelare" e "nascondere" sembrerebbero due verbi dal significato diametralmente opposto, forse si contraddicono a vicenda, eppure Gesù riferisce entrambi all'opera del Padre. Egli nasconde le cose del Regno dei cieli ai sapienti e ai dotti, mentre sceglie di rivelarle ai piccoli. Subito ci colpisce il fatto che, pur sapendo che "Dio non fa preferenza di persone" (At 10,34), se proprio deve scegliere, Egli si mette dalla parte degli scartati, degli ultimi, di chi pare irrilevante agli occhi del mondo.  La parola di oggi ci conferma, poi, nella consapevolezza che Dio non ragiona mai per contrapposizioni. Egli, al contrario, segue sempre logiche di inclusione e ci mostra come il suo desiderio più profondo sia ricondurre ogni cosa all'unità e fare sintesi anche tra ciò che a noi sembrerebbe inconciliabile.  Ecco allora che "rivelare" e "nascondere" non sono davvero termini contrapposti, ma coerenti all'unico fine, quello cioè

Che delusione! - Martedì 13 Luglio

Ci vorrebbe solo un miracolo! Per rimettere le situazioni a posto, per scovare una via d'uscita quando ci ritroviamo intrappolati in un vicolo cieco... per riuscire finalmente a "svoltare" e invertire la tendenza avremmo davvero bisogno di un aiuto dall'alto. Se arrivasse, tutto sarebbe diverso! Allora sì che avremmo la certezza che "lassù qualcuno ci ama" e tutti i dubbi e le incertezze verrebbero dissolte in un attimo. Sembrerebbe un ragionamento logico eppure, a ben vedere, i conti non tornano.  Se la storia è davvero maestra di vita, allora quello che è accaduto a Corazìm, Betsàida e Cafarnao dovrebbe insegnarci qualcosa. Lì il Signore non si era limitato ad un singolo intervento prodigioso, ad un miracolo isolato. Aveva invece operato numerosi segni per manifestare la sua potenza e suscitare la fede nei cuori di quella gente. Eppure, a quanto pare, non era stato sufficiente!  Al netto di qualche caso isolato (come si dice: "i buoni si scartano da s

Solo acqua fresca? - Lunedì 12 Luglio

Ci va giù pesante, Gesù; non cerca in alcun modo di edulcorare la realtà. La sequela di Cristo impone una radicalità che, in qualche misura, continua a lasciarci interdetti. "Chi ama padre o madre... figlio o figlia più di me, non è degno di me".  Tuttavia questo amore incondizionato, che da un lato ci spaventa, dall'altro continua ad affascinare tanti uomini e donne pronti ad accogliere l'invito del Maestro a diventare suoi discepoli, nella certezza che in Lui questo "lasciare" è il passaggio necessario verso un "trovare" in pienezza. Una certa disponibilità a metterci in gioco non ci esime, tuttavia, dal rischio di fraintendimenti. In alcuni momenti saremmo anche disposti a compiere atti di grande generosità, prossimi all'eroismo, salvo poi rischiare di perderci "in" (e "per") un bicchier d'acqua.  La croce di Gesù non è un episodio a sé stante, ma la logica conseguenza di una vita completamente donata, attimo dopo att

Il numero imperfetto - Domenica 11 Luglio

  “Cominciò a mandarli a due a due”. Se il 3 è universalmente riconosciuto come il numero perfetto, potremmo forse considerare il 2 quello più romantico. "Noi due soli contro il mondo", "quando siamo io e te, tutto il resto scompare", "due cuori e una capanna"! Ma non sempre le cose stanno come sembrano, soprattutto quando si tratta di Gesù e del vangelo.  Dopo un tempo trascorso in una dimensione più intima, soli con il Maestro, è giunto il momento per i discepoli di mettersi in cammino. È con loro che Gesù condivide la missione di portare la buona novella per le strade del mondo; è attraverso di loro che Gesù sceglie di far conoscere l’amore del Padre ad ogni uomo e ad ogni donna. Niente capanne dunque! Il senso della vita umana e cristiana ha più a che fare con le partenze che con gli arrivi, si comprende molto meglio a partire dagli inizi piuttosto che dai finali. Ai discepoli viene chiesta la disponibilità a mettersi in gioco, a lasciare il certo per

Né più, né meno - Sabato 10 Luglio

Quando un discepolo supera il maestro... può essere una grande festa o un'enorme tragedia. Non sempre, infatti, si trovano maestri che desiderano davvero valorizzare i propri collaboratori, promuovendoli a tal punto da renderli autonomi, liberi, capaci di camminare con le proprie gambe, di ottenere riconoscimenti personali e raggiungere mete e traguardi rilevanti.  Non è semplice neanche trovare allievi disposti a seguire davvero le orme del Maestro, ripercorrerne i passi, emularne le gesta. Oggi è molto più semplice trovare contestatori che discepoli; gente che sente il bisogno di screditare l'opera altrui per affermare una superiorità presuntuosa e ingrata, senza radici e senza storia.  Se per Dio non si pone neanche il problema di un certo tipo di gelosia (quella che opprime, crea dipendenza, non gode dei successi altrui ma, al contrario, li sminuisce continuamente) ed è palese la sua volontà di promuove la vita e la dignità di ogni uomo e di ogni donna, affinché possano esp

Lupi e agnelli - Venerdì 9 Luglio

  Credi sia più forte il male o il bene? Ritengo sia questa una delle questioni fondamentali attorno alla quale si gioca molto della fede e della vita di ciascuno.  Solitamente, non facciamo alcuna fatica a pensare che il male abbia una certa efficacia, una capacità di produrre degli effetti più o meno dannosi e di diffondersi nella storia a macchia d'olio. Più difficilmente arriviamo a dare lo stesso credito anche al bene, la cui azione ci appare spesso più incerta e stentata.  Non di rado ci capita di pensare al bene, che ha per sua natura una dimensione più discreta del suo antagonista (quella del lievito nella farina, del granellino di senape, del sale e della luce), come a qualcosa che non è soltanto "invisibile" e "nascosto" ("non sappia la sinistra ciò che fa la destra"), ma per certi versi anche "inutile" (talvolta capita non venga compreso e accolto, ancor meno ricambiato). Sembra, insomma, sia molto più facile contaminarsi con il ma

Gratis - Giovedì 8 Luglio

Una vera e propria rivoluzione! Non c'è altro modo per definire lo sconvolgimento operato da Gesù. Alla pretesa del mondo di prendere per trattenere e così accumulare, Egli contrappone la logica del dono incondizionato: "gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".  Ancora più rilevante è il fatto che Gesù non scelga di fondare questo modus vivendi propriamente evangelico su uno sforzo volontaristico o un vincolo normativo, tanto meno su un imperativo etico; Egli non ci chiede di fare nostro, e poi testimoniare, lo stile della gratuità semplicemente presentandolo come buono, bello, giusto o doveroso.  Prima di tutto, prima ancora di esigere qualcosa, Gesù chiama a sé i suoi perché facciano esperienza viva e diretta del modo di amare di Dio. È da questa esperienza di grazia, a partire da questo dono incondizionato, che trova origine e fondamento la vita nuova del vangelo, che può essere compresa soltanto in questa prospettiva che pone l'accento sull'iniziativ

Dodici - Mercoledì 7 Luglio

Dodici nomi per dodici uomini; dodici storie, una diversa dall’altra. Dodici stili molto personali, talvolta distanti anni luce, di abitare la vita; dodici modi differenti, e in apparenza inconciliabili, anche di pensare il Padre. Metterli insieme è stata davvero "un'impresa da Dio", un'idea che potremmo considerare quasi folle dal nostro punto di vista. Eppure Gesù ha voluto seguire proprio questa via. Il coraggio più grande Dio lo ha dimostrato non tanto nell’incarnazione o nella passione, quanto nella scelta, radicata e irreversibile, di compiere la sua opera di salvezza non da solo, ma in collaborazione con l’uomo. Chi più della Trinità avrebbe potuto dire: “chi fa da sé, fa per tre”? Per giunta, nel suo caso sarebbe stato proprio vero, perché ogni opera di Dio è insieme del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Eppure all’Eterno non basta, per Lui non è sufficiente seguire la logica dell’efficienza e puntare soltanto al conseguimento del risultato. Egli non vu

Ritrovare le parole - Martedì 6 Luglio

Siamo talmente abituati ad immaginare che i demoni agiscano nella nostra vita in modo plateale, con grandi urla e strepiti, attraverso manifestazioni disgustose o terrificanti, che forse neanche avremmo fatto caso a quel muto.  Non ci saremmo accorti del male che si portava dentro e che lo teneva in scacco, esercitando su di lui una forza tale da impedirgli anche solo di gridare, di esprimere il suo dolore, di chiedere aiuto.  Ma Gesù non si lascia ingannare, è capace di leggere anche i nostri silenzi e di riconoscere tutta la sofferenza che abita il cuore dell'uomo. Egli sa bene che il male non sempre si manifesta in maniera plateale, talvolta preferisce nascondersi e restare in silenzio per poter agire indisturbato.  Quando mette radici nel nostro cuore può certamente mostrarsi attraverso inquietudine, rabbia e violenza contro gli altri; ma può anche decidere di rivolgere la sua azione verso l'interno, per distruggere poco alla volta proprio colui che ha reso schiavo, fino a

Ridi buffone! - Lunedì 5 Luglio

«Mia figlia è morta proprio ora». Quella che a prima vista potrebbe sembrare la triste conclusione di una vicenda straziante, si rivela invece l'inizio di una storia che mette in discussione tutto ciò che appare scontato e apre orizzonti nuovi proprio lì dove sembrerebbe non esserci alcuna via d'uscita. Accade così quando si ha a che fare con Dio, quando rimettiamo ogni cosa nelle sue mani. Trovarci di fronte alla morte e, più in generale, all'esperienza del limite pone la nostra vita di fronte ad un bivio. La fede di quel padre ci apre ad una possibilità sorprendente. Quando tutto sembrerebbe perduto, egli sceglie di sperare contro ogni speranza.  Sa che la vita non è nelle nostre mani, ma appartiene a Dio. Per questo è capace di lasciarsi alle spalle il frastuono della morte, di far tacere la voce della rassegnazione e lasciare spazio ad una supplica fiduciosa, senza troppi fronzoli, che parte dalla presa di coscienza di una realtà dolorosa eppure sa che quella sofferenza